lunedì 27 marzo 2023

Chiesa di Santo Stefano a Verona. Cripta inferiore.

 








 

Attraversando due scale, coperte da una volta a botte inclinata in tufo e poste in corrispondenza delle due navate minori, si raggiunge la cripta, uno degli elementi più caratteristici della trasformazione romanica dell'edificio.

Venne realizzata per ospitare le reliquie dei martiri veronesi e dei santi vescovi. La cripta è una struttura architettonica abbastanza comune delle chiese della provincia di Verona.

Per realizzarla si dovette procedere al rialzo del transetto di circa tre metri, portandolo all'altezza attuale, e quindi dividendo verticalmente la chiesa in tre livelli.

Il soffitto, costituito da volte a crociera, è diviso in venti campate sorrette da un elegante colonnato composto da otto colonne in marmo rosso veronese e quattro in sienite (simile al granito grigio scuro) poste intorno all'altare e di probabile origine egizia; si è ipotizzato che possano provenire dal tempio dedicato a Iside e Serapide che qui anticamente sorgeva.

I capiteli sono diversi, alcuni cubici e altri riconducibili allo stile corinzio semplificato tipico della Verona medioevale.

Infine, il soffitto venne intonacato e riccamente affrescato intorno alla fine del XV secolo con decorazioni floreali il cui colore predominante è il verde.

Dietro l'altare, collocato al centro della cripta, vi è una statua rappresentante Santo Stefano realizzata nel XVIII secolo da Domenico Aglio e, sul muro, alcuni affreschi del XVI secolo tra cui una Strage degli Innocenti e una Annunciazione.

Nella zona absidale vi si trova un ambulacro, posto in corrispondenza di quello superiore, contornato internamente da una serie di pilastri con capitelli di varie epoche che sorreggono la volta a botte.

 

Wikipedia 

 

 

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