lunedì 10 ottobre 2016

Il mondo sta cambiando e questo esodo è inesorabile, dobbiamo metterci il cuore in pace e imparare a conviverci.


 


 

In risposta ai tanti commenti contro i profughi che rovistano nell'immondizia del mio paese.

Non credo che sia la cosa più grave vederli rovistare nei bidoni dell'immondizia, non credo che a loro piaccia farlo. Quando vedete queste persone pensate che sono lontani dai loro cari, molti probabilmente hanno visto morire genitori, sorelle e fratelli, forse sono stati torturati, hanno perso la loro casa, la loro sicurezza e non hanno visto altra scelta che scappare, forse spinti anche dai pochi parenti, ormai anziani, rimasti nel paese in guerra.

Non necessariamente sono degli ignoranti e magari molti hanno anche delle professionalità. Invece mi chiedo, visto che le cooperative prendono i soldi, come mai questi sono costretti a cercarsi i vestiti e altri oggetti in giro, come mai chiedono del cibo. 

Ho guardato negli occhi di alcuni di questi e ho visto la disperazione. 

Non dovrebbero mangiare alla mensa della cooperativa? Chi è peggio? Chi prende i soldi per arricchirsi o chi cerca di barcamenarsi in qualche maniera? Ho visto anche italiani e anziani cercare nell'immondizia ma in quel caso sembra si sopporti.

 


 

Mi fanno pena tutti e anche se la vita non è facile per nessuno in questi ultimi anni, sento di essere fortunata ad avere qualcuno a cui raccontare le mie cose, a cui appoggiarmi ogni tanto e viceversa, ad avere una casa dove dormire e scaldarmi.

Non sono questi ragazzi i nostri nemici ma chi ci instilla paura, odio e avversione. Vivo in questo paese e ad oggi nessun profugo mi ha disturbato, importunato, ovviamente ogni tanto chiedono soldi. A volte si dovrebbe avere una veduta più ampia, purtroppo le continue guerre portano a questo e nessun governo fa niente perché smettano di fare la guerra nei loro paesi.

Questi ragazzi sono dei poveracci, senza niente e senza affetti. Ridicolo ricordare che hanno il cellulare, che abbiano almeno quello per comunicare con chi è rimasto nei loro paese e altri amici.

Voi scambiereste la vostra vita e la vostra famiglia per un cellulare? Io no! Il problema non è facile da risolvere, devono essere le istituzioni che dovranno predisporre situazioni perché non si creino situazioni di conflitto.

Il mondo sta cambiando, tutto si trasforma e questo esodo è inesorabile e dobbiamo metterci il cuore in pace e imparare a conviverci. Chi lo fa prima, vive meglio. 

Cristina 

 

Tutte le foto sono state prese dal Web. Chi fosse contrario alla loro pubblicazione o voglia che scriva il suo nome sotto la foto lo chieda tramite un commento qui sotto. Grazie per la concessione.

2 commenti:

  1. Hai ragione, ma è sempre lo stesso: i poveri, siano estranieri che nazionali, non piaciono. È facile avere carità per uno che viene da una situazione calamitosa; ma per centinaio, mila,... allora si alzano le paure e mettiamo le difense e vengono gli argomenti che sono difficili da dileguere "sono in tanti! tutti poveri, hanno perso tutto, non parlano la nostra lingua, hanno della fame,... quindi: vorranno prendere le nostre cose!!" E la naturale legge di autoprotezione fa svanire tutta la carica emozionale che dovremmo avere: la carità e la compassione.

    podi-.

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    1. E' così, ma per ora dove vivo io non è così tragico come dicono e ci sono persone che, secondo me, sono razziste a priori. Chiaramente la situazione a lungo andare potrebbe diventare insostenibile ed è per questo che i Stati devono attivarsi per risolvere il problema nei paesi d'origine. Ciao Cri

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