Villa Scala in via dei Mille, piazza Vittorio Veneto. Anno 1924
Il
signor Arturo Rubele nell’ottobre 1923 ha dato incarico all’ingegnere
Aldo Goldschmiedt, di famiglia ebraica e fratello dell’assessore
all’edilizia dell’amministrazione comunale fascista,
per la progettazione di questa sua villa, che ora prospetta su piazza
Vittorio Veneto e che in seguito è stata chiamata villa Scala in onore
degli Scaligeri.
Nel
luglio 1924 la villa di due piani fuori terra più seminterrato,
circondata da giardino di proprietà recintato con muretto dotato di
sovrastante recinzione in ferro, è stata dichiarata abitabile.
La
villa mostra soluzioni architettoniche originali di ispirazione
neo-medioevalista ed rielaborazioni di stilemi tipici del gotico
mitteleuropeo d’inizio secolo, quindi di gusto in linea con lo stile
Liberty.
La facciata
principale, su piazza Vittorio Veneto, presenta un corpo di fabbrica
aggettante, con portico avente tre archi ogivali di tipo gotico,
sormontato da una loggia con architravi lignei sorretti da coppie di
colonne gemelle. Un’importante gronda del tetto in legno è sostenuta da
massicce mensole in legno dipinto.
Recentemente
la villa è stata restaurata, e le murature esterne sono state ridipinte
con colori amaranto e giallo di cromie molto accese.
Sulla
parete sud del corpo aggettante vi è rappresentata in bassorilievo la
scala scaligera a cinque gradini che prima del restauro era gialla in
campo blu, mentre ora è blu schiarito in campo giallo. Sul tetto si
intravede un originale ricercato parafulmine. Tutto quanto sopra fa
appartenere questa villa alle costruzioni veronesi d’Arte nuova in stile
Liberty.
Tratto dal libro di G. L. Lugoboni "Dimore Ville Palazzi veronesi" in vendita nelle librerie di Verona.
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