Santa Lucia bella
dei bimbi sei la stella,
tu vieni a tarda sera
quando l’aria si fa nera.
Tu vieni con l’asinello
al suon del campanello,
e le stelline d’oro
che cantano tutte in coro:
“Bimbi, ora la Santa é qui
ditele così:
cara Santa Lucia
non smarrir la via
trova la mia porticina
quella
é la mia casina!”
E giù tanti doni.
Secondo la tradizione popolare veronese, intorno al XIII secolo, in città, in particolare tra i bimbi, era scoppiata una terribile ed incurabile epidemia di “male agli occhi”.
La popolazione decise allora di chiedere la grazia a Santa Lucia, con un pellegrinaggio a piedi scalzi e senza mantello, fino alla chiesa di S. Agnese, dedicata anche alla martire siracusana, posta dove oggi c'è la sede del Comune: Palazzo Barbieri.
Il freddo spaventava i bambini che non avevano nessuna intenzione di partecipare al pellegrinaggio.
Allora i genitori promisero loro che, se avessero ubbidito, la santa avrebbe fatto trovare, al loro ritorno, tanti doni. I bambini accettarono ed iniziarono il pellegrinaggio; poco tempo dopo l'epidemia si esaurì.
Allora i genitori promisero loro che, se avessero ubbidito, la santa avrebbe fatto trovare, al loro ritorno, tanti doni. I bambini accettarono ed iniziarono il pellegrinaggio; poco tempo dopo l'epidemia si esaurì.
Da quel momento è rimasta la tradizione di portare in chiesa i bambini, per la benedizione degli occhi, il 13 dicembre e ancora oggi, la notte del 12 dicembre, i bambini aspettano l'arrivo di S. Lucia che porta loro gli attesi regali in sella ad un asinello accompagnata dal Castaldo, l'aiutante. Si lascia un piatto sul tavolo con del cibo con cui ristorare sia lei che l'asinello prima di andare a dormire.
In quella sera i bambini vanno a letto presto e chiudono gli occhi, nel timore che la santa, trovandoli ancora svegli, li accechi con la cenere. La mattina dopo, S. Lucia fa trovare loro il piatto colmo di dolci, fra cui le immancabili “pastefrolle di santa Lucia”, di varia forma (stella, cavallino, cuore…), nonché l'altrettanto immancabile "ghiaia dell'Adige" ed il "carbone dolce" per i bambini "cattivi". Le formine delle frolle scacciano il male e sono di buon auspicio.
Dal secolo scorso si è sviluppata, per l'occasione la tradizionale grande fiera, che ancora oggi si tiene nei tre giorni precedenti il 13 dicembre, in una Piazza Bra' riempita dai “bancheti de Santa Lussia”, ricchi di giocattoli e dolci di ogni tipo.
Dal secolo scorso si è sviluppata, per l'occasione la tradizionale grande fiera, che ancora oggi si tiene nei tre giorni precedenti il 13 dicembre, in una Piazza Bra' riempita dai “bancheti de Santa Lussia”, ricchi di giocattoli e dolci di ogni tipo.
Per sottolineare questo tradizionale giorno di festa per la città di Verona, su esempio del Teatro alla Scala, la sera del 13 dicembre si celebra ogni anno "La Prima", lo spettacolo inaugurale della stagione invernale di opera al Teatro Filarmonico. In quest'occasione l'entrata del pubblico della platea e dei palchi al teatro avviene dal Museo Lapidario Maffeiano.
16 commenti:
Beautiful images in the dark, cheers Cri.
Una bella festa. Mi fa pensare anche alla conchiglia chiamata occhio di Santa Lucia...
Sempre ottime idee GRANDE Cristina
Maurizio
Sai che qui da noi non si festeggia?
Buona serata,
Ci
Non sapevo, ho letto oggi in Wikipedia che lo festeggiano in tante città italiane… ciao Cri : )
Grazie mille Maurizio! ciao Cri : )
Si e poi con i banchetti sotto la Stella è proprio magica! ciao Cri : )
Thank you Bob! hi Cri : )
Sì, meravigliosa cartolina di Natale, bella foto di notte con una deliziosa atmosfera invernale !!
Grazie Leovi!!! ciao Cri : )
Boa tarde, é significativo a celebração das crianças que são o futuro.
AG
Graças AG! :)
Da noi non si festeggia...ma le foto sono cartoline!
Cristina vi ringrazio molto!
Belle le tradizioni, hanno un sapore molto speciale, da noi non si festeggia, se non erro si festeggia a Bergamo.
Le foto sono strepitose :)
Ciao
Francesca
Non conoscevo questa tradizione. Santa Lucia è festeggiata molto anche in Svezia.Belle foto. Ciaooo
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