giovedì 31 dicembre 2015

Auguro a tutti i miei Amici un Felice Anno Nuovo 2016!





Un anno nuovo pieno di aspettative e speranze
che  migliori per tutti noi, in famiglia, nel lavoro
e nella salute.

Un grande abbraccio Cristina! : )


Altre cartoline in Cartoline per tutti i gusti.

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sabato 26 dicembre 2015

Verona si illumina d'immenso! Porta Vescovo e i suoi mille volti!

Una delle novità di quest'anno a Verona, per quanto riguarda l'illuminazione e il decoro natalizio della città, è un Video Mapping sponsorizzato dalle realtà aziendali locali più importanti tra cui la AGSM.
Questo video proietta immagini di Verona e luci particolari su Porta Vescovo creando scenografie stupefacenti, schermate bianche, giochi di luce e un rincorrersi di righe.
Una novità che ha preceduto di alcuni giorni quella proiettata al Vaticano.
Ecco alcune immagini che ho tratto da queste luci in continuo movimento e trasformazione.
Queste proiezioni sono continue e attive fino al 7 gennaio 2016 a Porta Vescovo di Verona, lato Viale Venezia

Ho realizzato un video di queste proiezioni che potete vedere qui.



martedì 22 dicembre 2015

La magia corre sul filo d'acqua. Natività sul fiume Adige a Verona.


Quest'anno per la prima volta, lungo il fiume Adige a Verona, è stato allestito un presepe in grandezza naturale con le sagome della NativitàLe sagome di Maria, Giuseppee Gesù sono state ritagliate su fogli di legno e poste all'interno di antichi archi che danno direttamente sul fiume Adige e in linea d'aria sotto il Teatro Romano.
Illuminate sul retro creano un suggestivo effetto scenografico con luci e ombre che si riflettono sull'acqua del fiume. Sono state realizzate dall'Agsm in collaborazione con l'Associazione Rafting di Verona.
Un'altra bella idea per valorizzare e migliorare l'immagine della nostra città.



mercoledì 16 dicembre 2015

RICETTA FAGIOLINI con pan grattato e formaggio grana.


Ed ecco un piatto molto semplice e veloce da preparare da gustare con i bastoncini di Merluzzo. Ho trovato questa ricetta in internet, non ricordo esattamente se tramite Facebook o un blog di Blogger, comunque mi è piaciuta e devo dire che è anche molto gustosa.
Ecco come si prepara.


Ingredienti:
Fagiolini
Pane vecchio
Aglio
Formaggio grana
Sale e pepe a scelta

martedì 8 dicembre 2015

Buona Festa dell'Immacolata!




Buona Festa
dell’Immacolata!

O Maria Immacolata,
a Te ricordiamo 
con affetto filiale:
Illumina, guida, 
salva l’umanità
redenta da Cristo, tuo
Figlio e nostro Fratello.



martedì 22 settembre 2015

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura… Dante Alighieri a Verona.


Statua di Dante Alighieri in Piazza dei Signori e sul retro Girolamo Fracastoro



Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.

 Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!

 Tant'è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v' ho scorte.

 Io non so ben ridir com'i' v'intrai,
tant'era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.

Dante Alighieri




lunedì 21 settembre 2015

Piccolo Fiore Bianco di Guendilla Canarie.







Un giorno, nei vasi di fiori, è cresciuta una piantina a me sconosciuta.
Si è allungata, ha foglie grandi e verde scuro. Ho atteso con curiosità lo sviluppo della crescita per capire quale seme si è infiltrato nella terra.

Ed ecco che spunta un piccolo fiore bianco. Ho fatto una ricerca in internet e ho scoperto che è una Guendilla Canarie. Un peperoncino piccante che avrà i colori del rosso e del verde.
Sicuramente sono i semi caduti da una pianta di qualche anno fa.

Ma che bella sorpresa. Ecco i scatti del fiore… aspettiamo i peperoncini!
Se non ricordo male li utilizzavo per condire gli spaghetti.

Buon inizio settimana!

Cristina : )



giovedì 17 settembre 2015

venerdì 4 settembre 2015

Chiusura blog.

Può essere che un giorno chiuda il blog. 
Per stanchezza, per delusione e perché 5 anni sono tanti. 
Se non lo vedete più sapete perché. 
Non ho neanche tanta voglia di dare troppe spiegazioni. 
Per quanto mi riguarda ho dato.

Ciao Cristina




martedì 18 agosto 2015

Social Network tanto Amata, tanto Odiata.



Con fb ho visto di tutto!

Rivisto i miei vecchi amici. Alcuni li ho frequentati con piacere e notato che sono rimasti tali e quali. 

Ho visto cose che non avrei mai voluto vedere e, per come è strutturato questo social network, è inevitabile come respirare l'aria. Foto orribili di animali torturati, per una buona causa, dicono, per carità, ma in realtà ho ancora nella memoria quelle orrende immagini.
Storie illustrate di forte degrado e di guerra con spargimento di sangue.
Inutile spuntare la voce “non seguire più”, perché ci sarà un altro amico che le pubblicherà.

Ho visto anche innumerevoli cartoline simpatiche e comiche con battute a volte un po' stupidine, cartoline con perle di saggezza, che se lette ogni tanto sono perfette, ma lette tutti i giorni, giorno dopo giorno, assumono un sapore arrogante, saccente e presuntuoso.
Ho imparato che i padroni dei cani, se non sono pazzi d'amore per i loro Amici poco ci manca. Mi meraviglio che non abbiano ancora spodestato il proprio coniuge.

Ogni giorno si leggono gli umori e le "lune" di tutti. E perché piove e perché non piove, e perché fa caldo è perché fa troppo freddo. Chi si lamenta tutti i giorni e non è mai contento. Quasi mai un discorso intelligente, e se si scrive un pensiero più approfondito, rispondono che l'argomento è troppo serio ed è meglio parlarne in altra sede. Questo fa capire presto che nei social network non si deve mai esprimere veramente la propria idea ma, come in un'osteria di paese, si lanciano stupidaggini in continuazione. Non mancano persone che invece di commentare semplicemente si mettono a discutere e nei peggiori dei casi ad offendere.

Ogni giorno si assimilano numerose notizie sulla vita privata di amici e conoscenti. A volte anche troppo delicate e dolorose.
Persone che pubblicano decine e decine di post al giorno e mi chiedo dove trovano il tempo per la loro famiglia, il lavoro? Disattenzione verso il proprio partner e tentazioni possono distruggere anche un matrimonio.
Un altro bel argomento, il lavoro. E’ mai possibile che si debba entrare nei social network durante l’ora di lavoro distraendosi dalle proprie mansioni?

La cosa interessante di questo social network sono gli aggiornamenti che si possono avere con politici o alcune istituzioni che ci possono interessare ma quelli si trovano anche nei loro blog o siti internet.

Si trovano gruppi molto interessanti di fotografia, ma anche gruppi di totale stupidità da cui mi sono dissociata immediatamente ponendomi la domanda sul livello di pensiero del popolo medio?

Cosa succede quando si entra in un Social Network?

E' un continuo guardare il cellulare per vedere chi ha pubblicato, chi ha lasciato un messaggio, una chiamata in chat, si pensa di guardare solo per un attimo ed eccoci a scorrere le pagine e il tempo vola e dopo mezz’ora ci accorgiamo che la pasta è scotta, che intanto il negozio sotto casa ha chiuso, ma non c’è problema, la spesa la faremo domani. Rimandiamo al giorno dopo il cambio degli armadi e quando lo facciamo non lo facciamo con la precisione di una volta e anno dopo anno si accumula tutto ciò che non ci serve.

Siamo in autobus e ci attacchiamo al cellulare, al supermercato in fila alla cassa e non vediamo neanche chi c’è intorno. Ieri una ragazza, e dietro di lei, un ragazzo, entrambi al cellulare, hanno creato una coda molto lunga, non perché c’era molta gente ma semplicemente perché non avanzavano verso la cassa. 
La situazione peggiore sono coloro che usano il cellulare in auto rallentando il traffico oltre a essere pericolosi per se stessi e per gli altri.
Un giorno ho osservato un gruppo di ragazzini, uno di fianco all’altro senza parlarsi e tutti con la testa china sul cellulare in cerca di una vita che non c’è.

Chi leggeva molti libri rallenta la lettura fino quasi a smettere di leggere scambiando la cultura con la spazzatura.

Inutile negarlo, i social network, di qualunque tipo siano, creano dipendenza alterando il senso reale ed i ritmi della vita.

Una volta si raccontava ai propri amici tutto al rientro delle ferie, oggi è un continuo dimostrare dove si è in quel istante, al ristorante, in pizzeria, passeggiate in montagna, viaggi favolosi o al mare vicino casa.

Se non si pubblica è come se non si avesse fatto niente, non si esistesse. Io esisto perché presento la mia vita in internet. Poco importa il prezzo da pagare. Stress, perdita di sonno, disordine mentale.
Alla fine quello che potrebbe essere un mezzo di comunicazione per aprirci al mondo, lentamente crea delle pareti invisibili che partono da lontano e man mano che passano i giorni e gli anni, si stringono intorno a noi con il rischio che non interagiamo più con il nostro vicino.

Il problema peggiore è che le persone non se ne accorgono e negano l’evidenza. Giusto fare l’esperienza ma uscirne ancora di più.
O mantenere un giusto distacco ma questo non è facile.
Il problema è che con il tempo abbassa la nostra attenzione e la ricerca di situazioni più intelligenti e interessanti creando un impoverimento intellettuale

Quando si smette ci si sente liberati e la vita nuovamente in mano nostra senza giudizi, confronti e pregiudizi.
Noi e la nostra vita e quello che "scegliamo" di vedere e leggere per noi stessi.

Cristina 

venerdì 7 agosto 2015

Un Ponte tra Noi e le Vittime dell’Olocausto Nucleare di Hiroshima e Nagasaki. "Lanterne sull'Adige" a Verona.





Secondo un'antica tradizione giapponese adagiare sul fiume una lanterna rossa
crea un ponte tra i vivi e i morti. 
Ieri sera centinaia di lanterne rosse sono state posate sul fiume per ricordare questo tragico evento.



lunedì 27 luglio 2015

Ponte di Castelvecchio sul Fiume Adige a Verona.




Primo piano del Ponte, che è parte della fortezza, ora utilizzata come Museo di
Castelvecchio e sullo sfondo il campanile della Basilica di San Zeno a Verona.

mercoledì 15 luglio 2015

Voglio ancora la mia vita di allora.









Sento che qualcosa mi sfugge, a volte,
 mentre mi sveglio al mattino  
o cammino e sento l'aria sul viso,
un profumo o un suono,
a volte riprendo per un istante il passato,
il sentire di una volta.
Sento che qualcosa mi sfugge, il me, il mio,
sento che se non lo ricordo verrà perso per sempre.

Lo voglio riprendere con piccoli gesti,
piccole abitudini che la vita e lo scorrere del tempo
così veloce mi ha fatto perdere per strada e dimenticare
quel che ero e non mi riconosco più.

Vorrei sentire ancora quel sentire,
vorrei sentire ancora quella meraviglia per le cose,
quella speranza che sento scivolare via giorno dopo giorno,
l'entusiasmo che ha sempre circondato il mio essere
scivolare via come una veste di seta sul corpo.

Voglio essere ancora me stessa e provare quello
che il mondo mi ha rubato giorno dopo giorno,
la bellezza che mi hanno consumato e di cui
si sono nutriti per il proprio benessere.
Voglio ritrovare la felicità di un tempo,
che mi è stato rubato e che avevo nel cuore.

Voglio ancora la mia vita di allora.


Cristina




lunedì 13 luglio 2015

venerdì 3 luglio 2015

Villa Romana di Valdonega a Verona.

La Villa Romana venne scoperta per caso nel quartiere di Valdonega a Verona nel 1957 durante gli scavi per costruire un condominio e successivamente portata completamente alla luce dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.
Costruita nel I sec. d.C. in un'area collinare suburbana, l'edificio conserva ancora tre ambienti affacciati sul portico probabilmente aperto su un cortile o giardino e si ipotizza che l'edificio fosse articolato su più piani e a livelli diversi, secondo il pendio del terreno. 


L'ambiente principale è costituito da una sala rettangolare con colonne su tre lati e porta affiancata da due finestre sul quarto lato. La copertura della stanza era a volta nella parte centrale, mentre lo spazio tra le colonne e i muri perimetrali era a copertura piana. 
La sala presentava pavimento a mosaico e pareti affrescate, ed è stato interpretato come oecus corinzio, una elegante sala da pranzo. 

Alla seconda stanza si accedeva tramite un piccolo vano con pavimentazione parte in cocciopesto e parte in mosaico nero con cornice bianca che presentava un'ampia finestra sul portico esterno, ed era caratterizzato da pavimento a mosaico e pareti affrescate. 
Un lungo e stretto vano, privo di aperture e di rivestimento, affiancava i tre ambienti sul lato occidentale e fungeva forse da intercapedine di isolamento dall'umidità.




Si ipotizza ci fosse un cortile o un giardino con alberi e piante ornamentali.
Una di queste piante è l'Acanto, pianta chiamata così perché all'estremità delle foglie sembra ci sia una spina (dal greco ἄκανϑος (àcanthos) e delle capsule che racchiudono i semi. Le forme del fogliame di questa pianta hanno ispirato sia i greci che i romani per decorare i capitelli delle colonne.
E' una pianta perenne e cresce spontaneamente sulle colline dell'Italia centrale e insulare e viene coltivato in giardino per la bellezza del folto fogliame che per la graziosa e particolare fioritura.




Questa costruzione non è immensa ma singolare il modo con cui è stata scoperta come d'altronde tanti altri edifici scoperti a seguito di scavi a Verona. Una città a più livelli sepolta nei secoli da altre costruzioni.


giovedì 25 giugno 2015

"La vita che non ho mai avuto." di Cristina Deboni.


Herbert James Draper - A water Baby
Ogni tanto mi diletto a scrivere, poi lascio andare gli scritti ma li ritrovo a distanza di anni e rileggendoli mi incuriosiscono e mi piacciono ancora… ecco qui l'inizio di quel che avevo pensato essere una lunga storia per un piccolo libro…  poi si sà, mi sono persa e non ho continuato. 
Buona lettura! : )

1.            
In una bella giornata di sole, dal cielo terso di un azzurro intenso, un avvenimento particolare avrebbe determinato un cambiamento a tutta la nostra vita.
Federico, mio figlio, alto un bel ragazzo dai capelli scuri, occhi verdi e un bel carattere solare, sarebbe partito per due settimane in gita scolastica in Grecia. Per l’esattezza all’isola di Creta. Era da un anno che Federico aspettava quel giorno e l'indomani sarebbe stato con i suoi compagni di classe sulla spiaggia di Rethymon, bel paese, in passato occupato dai veneziani che hanno lasciato la loro traccia in ogni muro, via, calle o angolo che sia, un’impronta veneziana inconfondibile che dona a questo paese una connotazione particolare. 
Avrebbe trovato un mare blu, di un colore così intenso e sgargiante come pochi mari vicino alla nostra nazione. Insomma tutto era pronto per la partenza, zaino, e l’allegria caratteristica della sua età. All’indomani avrebbe compiuto diciotto anni, una bella età piena d’incognite e un futuro tutto da inventare e costruire.
Era sulla porta della nostra casa, piccola ma con tutto quel che serve, una stanza per ognuno di noi e un bel giardino, mi sorrise e mi baciò con quel suo modo quasi timido un po’ sfuggente sulla guancia.
Gli presi la mano e gli diedi quel che sembrava un libro, 1000 pagine, e gli dissi che era il mio regalo per il suo 18° compleanno e di leggerlo con molta attenzione.
Incuriosito prese il libro e andò felice verso la corriera che lo aspettava. Un ultimo sguardo e subito s’immerse nei suoi amici in fermento e nell’allegria che già si palpava nell’aria.

Con questo mio gesto avevo compiuto l’ultimo atto di una lunga storia durata poco più di 18 anni. Avevo dato inizio a un cambiamento che sarebbe stato importante per le nostre semplici vite come lo era stato per me moltissimi anni prima.

martedì 23 giugno 2015

Leggerezza di un Tempo, la Felicità del Mattino Consumata dal Giorno.






Si dice che l'adolescenza è il periodo più bello,
non sempre è così, ci sono tante incertezze, dubbi,
questioni da risolvere,
 ma una cosa è certa ed è la leggerezza
nell'animo che porta a sognare e a desiderare ancora,
perché non si ha ancora accumulato il bagaglio di una vita.

Leggerezza di un tempo,
la felicità del mattino consumata dal giorno.

In questo campo ritrovo la leggerezza del tempo.

Buona giornata! Cri : )



venerdì 19 giugno 2015

Un bel pomeriggio d'estate, indolente e pigro, il resto poteva anche aspettare.

In passato mi dilettavo a scrivere brevi racconti che ho ritrovato in questi giorni. 
Ecco un brevissimo racconto di molti anni fa di una pigra e calda giornata d'estate. 
Giusto un esercizio di scrittura per trasferire la sensazione provata quel giorno. 
I nomi sono inventati ma i fatti reali. 


Quella mattina d'estate Stefanie Defur si alzò presto, come era solita fare negli ultimi mesi, e con un pò di nostalgia guardò fuori dalla finestra, il cielo era carico di calore ed elettricità.
Dopo una doccia fresca, pettinati i lunghi capelli castani all’indietro e applicato un filo di rossetto rosa, scese le scale avvolta nel suo abito leggero di lino bianco e si avviò velocemente al supermercato a fianco della propria casa. 
Mentre percorreva il breve tratto sentì un vento caldo e umido accarezzare le sue braccia e notò come ricordasse il vento della Tunisia, caldo, intenso, leggero e una piacevole sensazione di aspettativa in una giornata pigra e lenta.  
Comprò arance, limoni, pesche, pane e nient’altro; aveva fretta e per il resto della spesa ci avrebbe pensato nel tardo pomeriggio. Appena rientrò in casa ripose la spesa nel frigo e preparò una bella colazione da consumare sul tavolo esterno del balcone.  
Il vento giocava tra le foglie e i petali delle petunie fucsia, tra i fiori lilla delle verbene che quell’anno, a causa del gran caldo, erano sfioriti velocemente e tra gli inamovibili gerani di un rosso acceso come il fuoco. Una nube di vapor acqueo copriva tutta la campagna con il presagio di una pioggia violenta e rinfrescante che poi, seppur temuta, non arrivò. 

mercoledì 17 giugno 2015

Per ritrovare il me felice di un tempo.





Caro amico ti dico, che conosco il dolore,
mi ha trafitto il cuore,
ha plasmato il mio carattere,
mi ha spinto contro il muro,
mi ha stordito e mi chiamato
con un rumore assordante seppur silenzioso.
Ha levato il mio sorriso che tornava
come il sorriso di un bambino che non si rassegna,
ma ogni volta ha sfiorato il mio viso
e mi ha piegato le labbra e bagnato gli occhi.

Caro amico ti dico che non voglio
più il dolore, mi allontano da esso,
mi ha riempito il cuore, la mente,
ha traboccato e ora, si proprio ora,
non lo sopporto più,
non sopporto il dolore degli altri, 
le lacrime che vedo dappertutto.

Storie di dolore, di sopportazione e sofferenza,
non voglio sentire il suo rumore silenzioso perché 
le mie orecchie ne sono già piene.
Cammino silenziosa per non far rumore e 
non farmi intercettare dal dolore
e dal suo oscuro rumore.

Pace, ora chiedo solo pace,
non la felicità, mi accontento della serenità
e di non provare dolore
e non sentirlo dentro e intorno a me.

Silenzio. 

Per ritrovare il me felice di un tempo.


Cristina



domenica 14 giugno 2015

Acanto, Pianta nel Giardino del Tempio Antico.

Ieri sono andata a visitare La Villa Romana di Valdonega a Verona, di cui pubblicherò più avanti un post, scoperta per caso in Valdonega nel 1957 durante gli scavi per costruire un condominio e successivamente scavata dallSoprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.
Di fianco a questa villa c'è un giardino con alberi e piante ornamentali in uso a quei tempi.
Una di queste piante è l'Acanto, pianta chiamata così perché all'estremità delle foglie sembra ci sia una spina (dal greco ἄκανϑος (àcanthos) e delle capsule che racchiudono i semi. Le forme del fogliame di questa pianta hanno ispirato sia i greci che i romani per decorare i capitelli delle colonne.
E' una pianta perenne e cresce spontaneamente sulle colline dell'Italia centrale e insulare e viene coltivato in giardino per la bellezza del folto fogliame che per la graziosa e particolare fioritura.



lunedì 25 maggio 2015

"Il Bacio" di Francesco Hayez in Via Sottoriva a Verona.

Ripropongo questa mia elaborazione perché ha avuto degli sviluppi positivi.

Il piacere di rielaborare le foto con fotomontaggio e inserimenti di quadri famosi.
In questo post ho ripreso la bella immagine di due innamorati del dipinto del "Il Bacio" di Francesco Hayez realizzato nel 1859 e li ho inseriti nella quotidianità della città di Verona anche conosciuta come la città dell'amore.








E' stata pubblicata sulla copertina della rivista "Il giornale di Giulietta".

A Verona esiste un posto dove vengono spedite, lette e poi conservate migliaia di lettere di innamorati ed è il Club di Giulietta da cui è stato tratto anche un film "Letters to Juliet, Verona".

Questo club pubblica ogni tre mesi la rivista "Il giornale di Giulietta" in cui vengono scritti articoli da noti personaggi pubblici.


Ed è esposta anche al Ristorante "Il Boccondivino" in Via Sottoriva dove ho inserito Giulietta e Romeo.

Una bella soddisfazione per me.

Ciao Cri : )



domenica 24 maggio 2015

Oggi Lasciate che sia Felice.




Oggi lasciate che sia felice,
io e basta, con o senza tutti,
essere felice con l'erba e la sabbia
essere felice con l'aria e la terra,
essere felice con te, con la tua bocca,
essere felice.

Pablo Neruda